COS’È IL PROTOCOLLO DI KYOTO? FACTS & OVERVIEW
Che cos’è il Protocollo di Kyoto? È stato firmato nel 1997, ma è entrato in vigore solo nel 2005. Quali differenze ha apportato? Una panoramica sull’argomento.

La prima rivoluzione industriale è iniziata 300 anni fa, a metà del XVIII secolo. In quell’epoca sono stati realizzati migliaia di nuovi prodotti, metodi di produzione e innovazioni da cui ancora oggi dipendiamo. Gli strumenti e le tecnologie di oggi si basano su invenzioni di 300 anni fa.
Oggi godiamo dei vantaggi di questa tecnologia, ma soffriamo anche ripercussioni negative. I vantaggi sono evidenti: nei Paesi più sviluppati abbiamo elettricità e beni sufficienti per tutti. Non siamo tuttavia, completamente consci degli effetti negativi delle industrie quali: emissioni di gas, inquinamento delle acque e riscaldamento globale. Purtroppo, continuiamo a utilizzare sempre più combustibili fossili a livello globale.
Che cos’è il Protocollo di Kyoto?
Per contrastare questo fenomeno, i Paesi hanno concordato sull’importanza dei cambiamenti nel settore industriale. Così, alla fine del XX secolo, 193 Paesi hanno firmato il cosiddetto Protocollo di Kyoto.
Informazioni sull’Accordo di Kyoto
Nel 1997, il Protocollo di Kyoto è stato firmato da 193 Paesi. Viene considerato il primo passo per la riduzione delle emissioni di gas, ma ci sono ancora molti passi da fare. Il Protocollo di Kyoto però, è entrato in vigore solo nel 2005.
L’Accordo di Kyoto è stato sviluppato dalle Nazioni Unite per ridurre le emissioni di gas serra, proteggere l’ambiente e minimizzare gli effetti del cambiamento climatico. Le nazioni lo hanno firmato a Kyoto, durante l’UNFCCC (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici).
I Paesi partecipanti sono responsabili di oltre il 60% delle emissioni mondiali di carbonio. Tuttavia, gli Stati Uniti d’America e l’Australia non hanno mai ratificato il Protocollo di Kyoto. Inoltre, gli Stati Uniti hanno abbandonato l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
Alla fine, 169 Paesi hanno ratificato il Protocollo di Kyoto.
Qual è l’obiettivo del protocollo di Kyoto?
L’obiettivo dell’Accordo di Kyoto era di ridurre le emissioni di gas serra del 5,2% rispetto ai livelli di emissione del 1990 entro il 2012. Sebbene il 5,2% sia una cifra collettiva, ai singoli Paesi sono stati assegnati obiettivi più o meno elevati e ad alcuni Paesi è stato consentito un aumento. Ad esempio, gli Stati Uniti avrebbero dovuto ridurre le emissioni del 7%. L’India e la Cina invece non dovevano ridurre le loro emissioni, perché sono Paesi in via di sviluppo.
Riscaldamento globale ed effetto serra
L’Unione Europea esercita la principale influenza sulle politiche climatiche. L’accordo di Kyoto ha fornito il primo quadro internazionale per la lotta al riscaldamento globale, al quale contribuiscono tutti gli Stati membri dell’UE.
Passo dopo passo, l’industria ridurrà lentamente le emissioni di anidride carbonica, e non solo a causa del riscaldamento globale ma soprattutto perché la nostra fornitura globale di energia non rinnovabile non durerà per sempre. È necessario passare all’energia solare, ma fino ad allora l’utilizzo di combustibili fossili meno inquinanti è una buona soluzione.
Il gas naturale è il combustibile fossile più ecologico. L’estrazione, lo stoccaggio e il trasporto sono abbastanza efficienti da rendere questa forma di energia più sostenibile del carbone.
L’Accordo di Parigi ha sostituito il Protocollo di Kyoto nel 2015 ed è stato firmato da 197 Paesi.
L’uomo sta aumentando le emissioni di gas serra
Ma cosa possiamo fare?
Sebbene i gas a effetto serra stiano inquinando la Terra a livelli altissimi, la strategia per invertire questo processo è già pronta. I Paesi industrializzati, gli Stati Uniti e gli Stati membri dell’Unione Europea stanno riducendo le emissioni di carbonio del 50% fino al 2030.
I Paesi dell’UE hanno già avviato il percorso verso la decarbonizzazione. Spagna, Germania, Regno Unito, Italia e Francia stanno riducendo le loro emissioni di CO2 del 10-16% all’anno.